ITINERARI E ARRAMPICATE PER I PIU’ ESPERTI
Le descrizioni delle seguenti escursioni sono tratte dalla guida escursionistica n. 975 “Val di Fassa” edita dalla Kompass. Altre escursioni qui non rappresentate possono essere visionate nella suddetta guida.
Ad ogni escursione viene indicata la cartografia Kompass interessata.

CONSIGLI TECNICI

Partenza e arrivo sono da considerarsi rispettivamente i punti di inizio e termine del percorso a piedi.
Il dislivello è la somma di tutte le variazioni di quota in salita che si trovano nell’itinerario.
Il tempo non include le soste: è la somma dei tempi parziali di effettivo cammino indicati nella descrizione del percorso, riferiti ad escursionisti mediamente allenati.
Il periodo consigliato è il periodo migliore per effettuare il percorso, che può comunque essere intrapreso anche in altri periodi, secondo l’innevamento e le capacità individuali.
Difficoltà: prima di intraprendere un’escursione è consigliabile leggerne con attenzione la descrizione, valutarne la difficoltà e compararla al proprio grado di allenamento. In questa guida è stata adottata la scala di valutazione delle difficoltà escursionistiche dell’UIAA, l’Unione internazionale delle associazioni alpinistiche. Tale scala prevede i seguenti simboli:

  • T – Turistico – Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi piuttosto brevi, che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.
  • E – Escursionistico – Itinerari che si svolgono su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie) di solito con segnalazioni, o a volte su terreni aperti, senza sentieri, sempre con segnalazioni. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
  • EE – Per escursionisti esperti– Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci. Necessitano di: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.
  • EEA – Per escursionisti esperti con attrezzatura – Come per i percorsi EE, ma con l’uso dei dispositivi di auto assicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini, casco). Si tratta delle vie attrezzate (attenzione alla caduta dei sassi).

È importante studiare il percorso prescelto sulla carta topografica e portarla con sé nello zaino insieme ad un equipaggiamento che deve almeno comprendere: berretto di lana, occhiali protettivi, giacca a vento, maglione, camicia, ricambi, guanti, viveri e bevande. Consigliabili anche pantaloni robusti e caldi, calzettoni alti di lana, ghette, un altimetro e una bussola. Evitare calzature a suola liscia: solo gli scarponi a suola scolpita impediscono di scivolare. Una farmacia portatile e la crema solare sono consigliabili. Attenzione ai pericoli. La nebbia può portare fuori strada anche un esperto, freddo e vento non vanno sottovalutati, pioggia e grandine rendono il terreno molto scivoloso. La caduta di sassi va temuta particolarmente sulle vie attrezzate (specie se affollate) e sui sentieri sotto le pareti.
Per le vie attrezzate sono necessari un’imbragatura (sia pettorale che bassa), un casco, 4-5 metri di cordino da 11 mm da combinare con il dissipatore, almeno due moschettoni. Tutto questo materiale deve essere omologato UIAA. Consigliabili anche guanti di pelle e lampada tascabile. Una via ferrata può diventare particolarmente pericolosa in caso di temporali improvvisi: in tal caso allontanarsi dagli infissi metallici e da creste, cime, crinali, fessure verticali e strapiombi. Partire presto per tornare presto è una precauzione valida per ogni escursione.

SOCCORSO ALPINO
In caso di guai si può richiedere aiuto con il segnale internazionale di soccorso alpino: per la richiesta di aiuto inviare sei segnali ogni minuto a intervalli di dieci secondi, un minuto di pausa, poi di nuova sei segnali in un minuto, ecc.
Per la risposta tre segnali in un minuto a intervalli di venti secondi, un minuto di pausa, di nuovo tre segnali, ecc.
Per richiedere l’intervento del soccorso alpino chiamare il numero 118. Chi possiede un apparecchio ricetrasmittente può anche sintonizzarsi sulla frequenza SAT mhz 160,462.5. La chiamata – se ascoltata – attiverà la stazione di soccorso più vicina.
Nelle valli di Fiemme e Fassa operano tre stazioni di soccorso alpino:

Soccorso Alpino Sat (Canazei – 0462/602327), Centro Fassa (Vigo di Fassa 0462/763556), Soccorso alpino di Tesero (0462/814575).
La direzione del Corpo soccorso alpino SAT è a Trento (0461/233166).