Partenza: 8° tornante S.S. 243 a 1956 m
Arrivo: 8° tornante S.S. 243 a 1956 m
Dislivello: 640 m
Tempo: 4 ore
Difficoltà: per escursionisti esperti con attrezzatura 
Periodo consigliato: luglio – settembre
Cartografia: Kompass n. 616 (1:25.000), n. 59 (1:50.000)
Accesso: da Passo Gardena si scende verso Colfosco sulla S.S. 243 per 2,5 km fino all’8° tornante (parcheggio, indicazioni)

Nota: La via ferrata Brigata Tridentina al Pisciadù è uno dei percorsi attrezzati più frequentati delle Dolomiti. Sconsigliabile in caso di ecessivo affollamento (caduta massi).

Dal parcheggio a 1956 m a lato della strada statale, fra Passo Gardena e Colfosco, seguendo le indicazioni, si imbocca il sentiero che porta all’attacco verso sinistra. Si supera una paretina attrezzata pervenendo sulla grande cengia che fascia la base della parete. Poco dopo si incrocia il sentiero che proviene da Passo Gardena, e si continua fino all’attacco vero e proprio della ferrata (45 min.). Ci si alza direttamente a destra di una cascatella: funi e pioli guidano per un tratto lungo ed esposto con cenge e qualche scalino. Superato questo primo tratto, si giunge allo sbocco di un vallone, e per un tratto attrezzato a destra si sale verso la parete della Torre Exner. Alla base del successivo tratto attrezzato si può abbandonare la via ferrata e risalire il vallone, a zete, per un sentiero privo di difficoltà, che conduce ugualmente al Rifugio Pisciadù (variante per i meno esperti). Proseguendo sulla ferrata, invece, ci si tiene a destra, sulla parete della Torre Exner, per l’ultima parte della via. Si risale la parete quasi verticale ma sempre articolata con funi, pioli e infine una scaletta, fino ad un ponte sospeso a quota 2430 (spettacolare) con il quale si passa dalla Torre Exner alle Masores de Pisciadù, il massiccio roccioso del Sella. Per cengia si raggiunge facilmente il Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù 2586 m (ore 1.45). Discesa: sul sentiero 666 si va ad ovest all’imbocco della selvaggia Val Setùs. Per rocce non difficili munite di corde fisse si scende nel vallone, poi si perde quota sulle ghiaie (o neve) fino allo sbocco, dove si lascia il sentiero 666 per Passo Gardena e si seguita diritti sulle ghiaie scendendo con molte svolte al parcheggio (ore 1.30).