Il progetto prevede il collegamento tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa con una cabinovia che durante il tragitto alterna fune e gomma grazie ad un sistema basato su energia rinnovabile.
“Fiemme 26 prevede che la cabina, all’arrivo nella stazione di valle o di monte, dopo aver svolto il servizio viaggiatori, si accoppi ad un carrello automotore alimentato elettricamente e prosegua la sua corsa su una sede riservata ad una velocità di 50 km/h, fino alla prossima fermata, in un centro abitato o all’altezza di un importante impianto di risalita. Fino a che le condizioni orografiche lo permetteranno, il carrello-cabina proseguirà il suo servizio con le fermate previste, mentre in presenza di importanti dislivelli o restringimenti del fondovalle la cabina tornerà sul sistema aereo” ha spiegato Ezio Facchin al quotidiano on line “Trentino”.
Per quanto riguarda i tempi di percorrenza l’ingegnere ha dichiarato sempre al quotidiano “Trentino”: “Dalla stazione di fondovalle della cabinovia del Cermis fino al trampolino del salto di Predazzo, ad esempio, ci vorrebbero 23 minuti, mentre la stima dei tempi per coprire la tratta Cavalese-Soraga è di 43 minuti con 14 fermate spalmate sui 23 chilometri di percorso”.
Per la realizzazione dell’impianto ci vorrebbero circa tre anni e un costo che dovrebbe variare tra i 160 e i 200 milioni di euro. Secondo alcuni pareri di sindaci, invece, i tempi potrebbero essere più lunghi e quindi sarebbe da valutare il progetto come post Olimpiadi.
Fonte neveitalia.it