La Gerstensuppe, la zuppa d’orzo delle Dolomiti.
Cereale antichissimo e fonte importante di proteine vegetali, l’orzo è protagonista assoluto di questa zuppa a cui fanno da contorno le verdure di base (carota, cipolla, sedano e patata) e lo speck, tocco di sapore che riporta alla territorialità del piatto. Vera ricetta povera, realizzata con pochi ingredienti di base, ma davvero ricca di gusto. La zuppa tradizionale andrebbe preparata con i chicchi di orzo integrale, che dovranno essere messi in ammollo per tutta la notte per essere cucinati il mattino seguente. Se utilizzate, invece, quello perlato non avrà bisogno di ammollo e lo potrete cuocere subito.
Le dosi per 4 persone:
200 gr. di orzo,
2 carote,
1 patata,
1 cipolla,
1 sedano,
75gr. di speck,
1 litro di brodo vegetale (oppure anche di carne se volete un gusto più deciso),
olio extra vergine,
sale,
pepe,
un mazzetto di erba cipollina e del pane di segale per guarnire.
Tagliate a pezzi piccoli le verdure e mettetele a rosolare in una pentola, meglio se di ghisa o di coccio. Appena saranno leggermente ammorbidite, aggiungete l’orzo e fatelo tostare per qualche secondo come se fosse un risotto. Aggiungete quindi il brodo tutto insieme e aspettate che prenda il bollore. Arrivato a temperatura, abbassate il fuoco e fatelo cuocere molto lentamente coperto da un coperchio. Dopo circa 30 minuti, aggiungete lo speck (a dadini o a listarelle, a seconda delle fette). Lasciatevene un poco da parte per decorare i singoli piatti. Terminare la cottura (se utilizzate quello perlato in mezz’ora sarà pronto, quindi considerate di aggiungere il salume un pochino prima del tempo).
Salate solo alla fine e servite la zuppa ben calda completando i piatti con qualche dadino di speck croccante (saltato velocemente in padella), un filo di olio a crudo e qualche ciuffetto di erba cipollina. Si accompagna molto bene con dei crostini di pane di segale leggermente arrostito.